FORADORI – FONTANASANTA MANZONI BIANCO

34,00

MANZONI BIANCO  100%, ALCOL 12,5%, TRENTINO ALDO ADIGE

Categorie: ,

Descrizione

Annate: 2017, 2018, 2022
Regione: Trentino Alto Adige
Vitigno: Manzoni Bianco
Suolo: Argilloso calcareo dolomitico
Estensione del vigneto: 3,0 ha
Tipo d’impianto: Guyot
Densità ceppi per ha: 6.000
Età media del vigneto: 25 anni
Produzione media per ha: 42 hl
Vinificazione e affinamento: Diraspatura delicata senza pigiatura. Fermentazione spontanea a contatto con le bucce in vasche di cemento dai 15 ai 40 hl per 5-10 giorni. Affinamento in botti di acacia da 20-40 hl fino a 12 mesi.
Solforosa totale: 51 mg/l
Bottiglie prodotte: 25.000
Il Fontanasanta Manzoni Bianco di Foradori è un vino bianco agile, fresco e leggermente aromatico. Gustoso e di ottima beva, in gioventù questo incrocio mostra la finezza e i profumi materni del pinot bianco, evolvendo col tempo verso i tratti minerali paterni del riesling.

“Come mi definirei? Una custode della terra”. Così parla di sè Elisabetta Foradori, soprannominata anche “la signora del Teroldego”. L’azienda Foradori si trova a Mezzolombardo nel mezzo del Campo Rotaliano, una pianura alluvionale formata dal fiume Noce e circondata dalle verticali pareti di roccia dolomitica. L’azienda fu fondata nel 1901, ma i primi vini imbottigliati dalla famiglia Foradori risalgono a nonno Roberto, nei primi anni ‘50. Grazie alle idee innovative di Rainer Zierock e alla visione e tenacia di Elisabetta Foradori l’azienda è riuscita divulgare gradualmente il vitigno autoctono Teroldego. Oggi tutta la famiglia è coinvolta: Emilio (il filosofo) come enologo e agronomo, Theo (il politilogo) come divulgatore e diplomatico, Myrtha (l’agronoma) come responsabile della produzione di ortaggi. Elisabetta rimane la massima consigliera e si occupa della diversificazione agricola di Foradori. I compartimenti non sono mai stagni e tutto si crea e si evolve grazie alla squadra di collaboratori.

I Foradori lavorano artigianalmente i 25,5 ettari vitati e approfondiscono le pratiche agronomiche attraverso i concetti della biodinamica. Sanno di essere gestori temporanei di una terra di tutti e di avere dunque l’onere di rispettarla e proteggerla. Credono nella diversificazione agricola e nell’indipendenza, nello sviluppo professionale e umano di chi lavora.

L’approfondimento del Teroldego segue due strade: il rispetto della tradizione (Granato e Foradori) e la ricerca di espressioni più sperimentali (Morei, Sgarzon e Lezèr). Sulle colline di Cognola invece si lavorano con i bianchi Nosiola e Incrocio Manzoni. L’ azienda è in costante movimento per migliorare loro stessi e sostenere chi gli sta attorno: Il risultato di Elisabetta è stato quello di ottenere un’uva dalle caratteristiche che riflettono perfettamente il territorio.

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provenienza vino

vino

Bianco

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